How to create your own token in the EU?

Come creare il tuo token nell’UE?

Creare il proprio token nell’UE è un processo complesso che combina sviluppo tecnico e conformità ai requisiti legali. Il primo passo è determinare lo scopo del token e il suo tipo. È necessario capire se verrà utilizzato come strumento di utilità per accedere a un prodotto o servizio, fornire diritti di gestione del progetto, garantire un collegamento ad asset reali, o come strumento per attrarre investimenti. Questo determina non solo l’implementazione tecnica, ma anche il regime normativo a cui sarà soggetto.

Successivamente, viene selezionata una piattaforma blockchain su cui posizionare il token. Le più comuni sono Ethereum, Binance Smart Chain, Solana e altre reti che consentono di creare smart contract e gestire l’emissione di token senza dover sviluppare una rete propria. La scelta dovrebbe considerare il costo delle transazioni, la velocità di elaborazione delle operazioni e la disponibilità di strumenti di integrazione. Dopo aver selezionato la rete, viene sviluppato uno smart contract che descrive la logica di funzionamento del token: il suo nome, simbolo, numero di decimali, volume totale di emissione, oltre alle funzioni di trasferimento e contabilità del saldo. L’utilizzo di standard consolidati, come ERC-20, riduce il rischio di errori tecnici e semplifica l’integrazione con wallet e exchange. In questa fase, è importante prevedere un audit del codice per eliminare vulnerabilità che potrebbero portare a perdita di fondi o accessi non autorizzati.

Prima del lancio del token sulla rete principale, vengono eseguiti test in un ambiente di prova, che consentono di verificare la correttezza dello smart contract senza rischiare fondi reali. Dopo una verifica positiva, il contratto viene distribuito sulla rete principale e il token diventa disponibile agli utenti. Il rilascio tecnico del token è solo una parte del processo. Perché possa essere legalmente scambiato in Europa, devono essere considerati i requisiti normativi. Il regolamento MiCA introduce una classificazione degli asset crittografici e impone obblighi di disclosure, rispetto delle norme di protezione degli investitori e antiriciclaggio. Se un token conferisce al detentore una quota nei profitti o nella gestione di un’azienda, può essere riconosciuto come strumento finanziario e rientrare nella normativa sui valori mobiliari, richiedendo la preparazione di un white paper o prospetto, l’organizzazione di procedure KYC/AML e reportistica appropriata.

Parte integrante del processo è lo sviluppo della tokenomics, che descrive la distribuzione dei token tra il team, gli investitori e la community, oltre ai meccanismi di incentivazione dei partecipanti all’ecosistema. Quando si pianifica una vendita di token (ICO, IDO o IEO), devono essere considerate le implicazioni fiscali: nei diversi paesi europei, i proventi derivanti dalla vendita di token possono essere soggetti a imposta societaria, IVA o trattati come plusvalenze. La fase finale è l’integrazione del token nell’ecosistema: collegarlo a exchange decentralizzati e centralizzati, sviluppare interfacce utente, creare wallet o garantire compatibilità con soluzioni esistenti. Un lancio di successo è accompagnato da una strategia di marketing, outreach alla community e supporto infrastrutturale continuo.

Come creare uno stablecoin?

Il processo di creazione di uno stablecoin inizia con una chiara comprensione dei suoi obiettivi, dei meccanismi di stabilizzazione e del tipo di asset a cui sarà ancorato. Gli stablecoin sono criptovalute progettate per minimizzare la volatilità ancorandole ad asset stabili come valute fiat (USD, EUR), panieri di valute nazionali e internazionali, metalli preziosi o altre criptovalute. Questo meccanismo rende gli stablecoin uno strumento importante nel collegamento tra sistemi finanziari centralizzati e decentralizzati.

La stabilizzazione del valore può essere raggiunta in modi diversi. Nel modello backed by reserve, l’emittente possiede asset pari o superiori al valore di tutti i token emessi. Questi possono essere valute fiat in un conto bancario, oro, altri asset di valore o criptovalute. L’emissione di token in queste condizioni garantisce che possano essere scambiati con asset di riserva a un tasso stabile. In caso di fluttuazioni del valore delle riserve, è necessario un audit trasparente per mantenere la fiducia. In un modello alternativo, quello algoritmico, la stabilità è raggiunta modificando l’offerta di stablecoin tramite meccanismi di minting (emissione) e burning (smaltimento) controllati da software che rispondono alla domanda. Quando il prezzo sale, vengono creati token aggiuntivi, che portano a una diminuzione del valore, e viceversa. Questo schema funziona senza riserve, ma richiede un tuning accurato, poiché può essere soggetto a manipolazioni o fallimenti se i meccanismi regolati automaticamente si dimostrano insufficientemente stabili in condizioni di forti fluttuazioni di mercato.

Dopo aver selezionato un modello di stabilizzazione (reserve o algoritmico), è necessario scegliere una piattaforma blockchain con supporto per smart contract e infrastruttura adatta — potrebbe essere Ethereum, Binance Smart Chain, Solana o altre blockchain focalizzate su applicazioni DeFi. I criteri chiave di selezione sono sicurezza, scalabilità, velocità delle transazioni e disponibilità di strumenti per sviluppo e integrazione. Successivamente, viene sviluppato uno smart contract che definisce la logica di funzionamento dello stablecoin. Deve includere la funzionalità di emissione e burning dei token, controllo dei saldi, implementazione del pegging — un meccanismo che supporta il collegamento all’asset sottostante — oltre a regole per la gestione delle riserve (nel caso di modello backed). Lo smart contract deve essere scritto considerando standard di sicurezza e trasparenza, utilizzando librerie, template o framework consolidati nella comunità blockchain.

Prima del lancio su rete principale, vengono eseguiti test su rete di prova. Questo consente di verificare le funzioni di emissione, stabilizzazione, burning e interazione con wallet senza esporre fondi reali. In questa fase, è opportuno coinvolgere specialisti di sicurezza per auditare lo smart contract, identificare vulnerabilità ed eliminare possibili errori logici. Dopo un audit e affinamento positivo, il contratto può essere distribuito sulla rete principale. Successivamente, viene effettuata l’integrazione con wallet digitali standard, così che gli utenti possano memorizzare, trasferire e interagire comodamente con il token. Dopo il lancio tecnico, inizia il supporto continuo allo stablecoin: controllo dell’offerta, monitoraggio della domanda di mercato, aggiustamento dei meccanismi di stabilità e intervento in caso di guasti che possano compromettere il peg. Questa è una fase strategicamente importante: cambiamenti repentini del mercato richiedono risposte tempestive — aggiustamento dei parametri, ulteriore capitalizzazione delle riserve o modifica degli algoritmi nel modello algoritmico.

Oltre all’aspetto tecnologico, anche considerazioni legali e regolamentari sono importanti. Gli stablecoin sono spesso considerati strumenti finanziari o moneta elettronica; in Europa, iniziano a essere soggetti a regolamentazione MiCA, che richiede disclosure sull’emittente, sui meccanismi di riserva o stabilizzazione algoritmica, valutazione dei rischi e conformità alle normative antiriciclaggio. Se uno stablecoin conferisce diritti finanziari, può rientrare nella Securities Act e richiedere la preparazione di prospetto o white paper che evidenzi rischi e procedure di protezione degli investitori. È inoltre necessario considerare l’aspetto fiscale: la possibile classificazione come asset finanziario o moneta elettronica può comportare imposta di emissione, IVA sui servizi, nonché contabilizzazione di asset e passività. È necessario interagire con consulenti finanziari e legali per formalizzare correttamente transazioni e documenti. Creare un asset digitale stabile è un impegno strategico serio che richiede sinergia tra affidabilità tecnica, trasparenza, flessibilità del modello economico e piena conformità agli standard normativi. Questo approccio garantisce fiducia da parte di utenti, investitori e regolatori, e getta le basi per il funzionamento a lungo termine degli stablecoin nei mercati europei e internazionali.

Sviluppo di token crittografici

Lo sviluppo di token crittografici è un processo strategico che combina implementazione tecnologica, supporto legale e pianificazione economica. Inizia con la definizione dell’obiettivo del progetto e delle funzioni del token. In questa fase è importante capire quale ruolo il token avrà nell’ecosistema: se sarà uno strumento di utilità per accedere a un prodotto o servizio, un elemento di gestione del protocollo, un mezzo di scambio, o un equivalente digitale di un asset finanziario. Da questo dipendono direttamente i requisiti per architettura, codice e conformità legislativa.

La fase successiva è la scelta della piattaforma blockchain. Un token può essere creato su reti esistenti come Ethereum, Binance Smart Chain, Polygon, Avalanche o Solana, riducendo i costi di sviluppo e accelerando il lancio del prodotto. La scelta tiene conto di velocità di elaborazione delle transazioni, costi di commissione, sicurezza della rete e supporto agli standard esistenti. L’uso di standard popolari, come ERC-20 o ERC-721, garantisce compatibilità con exchange, wallet e infrastrutture DeFi.

Dopo aver selezionato la rete, viene sviluppato uno smart contract che definisce il comportamento del token: parametri di emissione, regole di trasferimento e contabilità, logica di funzioni aggiuntive come staking o burning di parte dei token per regolare l’offerta. Il contratto deve essere testato su rete di prova e sottoposto a audit indipendente per eliminare vulnerabilità che potrebbero portare a accessi non autorizzati o perdita di fondi. Il lancio tecnico del token include il deploy del contratto sulla rete principale, la configurazione dell’interazione con wallet e piattaforme di trading, e l’integrazione nell’ecosistema del progetto. Un elemento importante è lo sviluppo di un’interfaccia utente intuitiva, che aumenta la fidelizzazione e accelera la distribuzione del token.

Tuttavia, l’implementazione tecnica è solo una parte del compito. È necessario preparare la documentazione legale e valutare i rischi regolamentari. L’Unione Europea ha introdotto il regolamento MiCA, che prevede la classificazione degli asset crittografici e requisiti per gli emittenti. Se un token fornisce diritti finanziari o può essere considerato un titolo, sarà necessario preparare un white paper o prospetto, registrare l’emittente presso l’autorità competente e rispettare le procedure AML/KYC. Quando si emette un token a un pubblico ampio, è importante prevedere procedure KYC per i partecipanti alla vendita.

Un aspetto altrettanto importante è lo sviluppo della tokenomics — un modello di distribuzione e circolazione dei token. Deve garantire un equilibrio di interessi tra team, investitori e utenti. È importante determinare il volume totale dell’emissione, la quota destinata al team, al fondo sviluppo e marketing, nonché meccanismi per incentivare l’attività della community, come programmi di fidelizzazione o ricompense per la partecipazione alla governance. La fase finale è la promozione del token e la sua quotazione sugli exchange, richiedendo una strategia di marketing, trasparenza e pubblicazione regolare di report sul progresso del progetto. Mantenere la fiducia di utenti e regolatori è un fattore chiave per la sostenibilità a lungo termine del token. Lo sviluppo di un token crittografico richiede coordinamento tra sviluppatori, legali, specialisti di sicurezza e marketing. Solo un approccio completo che combini smart contract di alta qualità, infrastruttura affidabile, modello economico ben progettato e conformità alle norme legali garantisce il successo del lancio del token e il suo sviluppo sostenibile sul mercato.

Per cosa può essere utilizzato un token proprietario?

Un token proprietario è uno strumento potente che permette di creare e sostenere l’economia all’interno di un progetto, oltre ad aumentare l’engagement degli utenti. Un token progettato correttamente non serve solo come mezzo di scambio, ma diventa anche un elemento di incentivazione, gestione e sviluppo dell’ecosistema. Uno degli usi più evidenti è quello come analogo del “gas” per le transazioni: tutte le operazioni all’interno della rete o piattaforma sono pagate con l’asset interno e la commissione viene destinata a premiare i validatori o nodi che supportano la blockchain. Questo modello rende l’economia del progetto autosufficiente e riduce la dipendenza da criptovalute esterne come ETH o BNB.

Ugualmente importante è la funzione del token come mezzo di pagamento all’interno del proprio ecosistema. Gli utenti possono acquistare beni, servizi, abbonamenti o accesso a funzionalità premium pagando con l’asset interno. Questo crea un ciclo economico chiuso in cui la domanda per i servizi dell’azienda genera una domanda sostenuta per il token, aumentando il suo valore e la sua liquidità. Un incentivo aggiuntivo può essere l’uso del token come strumento di fidelizzazione, tramite programmi bonus che premiano gli utenti attivi con token utilizzabili per sconti, votazioni o privilegi esclusivi. Questo approccio forma una community interessata non solo al prodotto, ma allo sviluppo dell’intero ecosistema.

Il token può anche servire come strumento di staking: i detentori lo bloccano per un certo periodo, assicurando la liquidità e sicurezza della rete e ricevendo ricompense in cambio. Ciò incoraggia la detenzione a lungo termine, riduce il turnover sul mercato e stabilizza il prezzo. Un altro scenario è quello dell’attrazione di investimenti: l’emissione del token può essere accompagnata da ICO, IDO o IEO, permettendo al progetto di raccogliere fondi mantenendo flessibile la struttura aziendale. Contemporaneamente, vanno considerati gli aspetti legali: a seconda delle caratteristiche, il token può essere considerato uno strumento finanziario e soggetto a regolamentazione MiCA e autorità di vigilanza nazionali.

In alcuni progetti, il token conferisce il diritto di partecipare alla gestione: il voto dei detentori su questioni chiave — come modifiche dei parametri del protocollo, introduzione di nuove funzionalità o allocazione del budget — rende l’ecosistema decentralizzato e riduce la concentrazione di potere in un singolo team.

L’uso dei token come garanzia per prestiti o in scenari DeFi merita attenzione particolare. I detentori possono bloccare asset in smart contract e ricevere prestiti o partecipare a pool di liquidità, creando opportunità di monetizzazione e ampliando la funzionalità del token.

Nella progettazione di tutti questi scenari è fondamentale considerare le implicazioni legali. Se un token dà accesso a reddito o a una quota di un’attività, può essere classificato come security, richiedendo la preparazione di prospetto, registrazione e rispetto delle norme di protezione degli investitori. Inoltre, la maggior parte dei paesi europei richiede procedure AML/KYC nella vendita o scambio di token, oltre alla contabilizzazione fiscale delle transazioni. Pertanto, un token proprietario può svolgere molte funzioni: carburante per transazioni, mezzo di pagamento, strumento di fidelizzazione, meccanismo di raccolta fondi, staking e controllo. Una combinazione competente di questi scenari permette di formare un ecosistema stabile e autoregolante, aumentare l’engagement e creare valore a lungo termine per tutti i partecipanti al progetto.

Come lanciare il proprio token su Ethereum?

Etherium logoIl lancio del proprio token su Ethereum è uno dei modi più comuni per creare un asset digitale grazie alla sua infrastruttura matura, al supporto per protocolli standardizzati e all’elevata liquidità della rete. Il processo inizia con la definizione dello scopo del token e la selezione dello standard appropriato. L’ERC-20 è più spesso utilizzato per token fungibili che possono essere impiegati come mezzo di scambio o regolamento. Per i token non fungibili (NFT), si utilizza lo standard ERC-721 o ERC-1155 se è necessario supportare più tipi di token in un unico contratto. Dopo la scelta dello standard, viene sviluppato uno smart contract. In questa fase vengono descritti i parametri chiave del token: nome, simbolo, numero di decimali, volume totale di emissione e funzioni di base come trasferimento e verifica del saldo. Il contratto viene creato in Solidity e compilato e testato utilizzando strumenti come Remix IDE, Hardhat o Truffle. Prima di collocare il contratto sulla mainnet, viene eseguito un test sulla testnet (Goerli o Sepolia), che consente di verificare la funzionalità senza costi di gas. In questa fase vengono individuati e corretti eventuali errori logici e valutata la sicurezza del codice. Si raccomanda di effettuare un audit indipendente dello smart contract per eliminare vulnerabilità e proteggere gli asset degli utenti. Dopo test positivi, il contratto viene distribuito sulla mainnet, collegando un wallet (ad esempio MetaMask) e pagando la commissione in ETH. Una volta confermato sulla blockchain, il token diventa attivo e il suo indirizzo di contratto può essere pubblicato agli utenti.

L’implementazione tecnica è solo una parte del processo. Per garantire la fiducia della community e la conformità ai requisiti europei, è necessario preparare documentazione: una descrizione della tokenomics, un white paper che specifichi obiettivi, rischi e distribuzione dei token e, se necessario, notificare il regolatore secondo MiCA. Se il token viene utilizzato per attrarre investimenti o conferisce diritti finanziari, è importante verificarne la classificazione per assicurarsi che non rientri nella regolamentazione dei titoli e non richieda registrazione presso l’autorità di vigilanza nazionale. Il passo successivo è integrare il token nell’ecosistema. Per aumentare la liquidità e la comodità degli utenti, può essere aggiunto alle interfacce dei wallet e agli exchange decentralizzati come Uniswap creando un liquidity pool. Nel caso di un listing su piattaforme centralizzate, sarà necessario predisporre un ulteriore set di documenti, inclusi audit del contratto e descrizione del progetto. Lanciare un token su Ethereum significa combinare sviluppo software, analisi legale e strategia di marketing. Un processo implementato in modo competente include non solo il deployment tecnico, ma anche la preparazione di un quadro legale, la conformità alle norme AML/KYC, un modello di distribuzione dei token ben studiato e comunicazione trasparente con la community. Questo approccio permette non solo di creare un asset digitale, ma anche di garantirne il valore a lungo termine, la liquidità e la conformità alle normative europee.

Lanciare un token su Ethereum è un processo complesso che combina sviluppo di smart contract, test, revisione legale e strategia di marketing. Ethereum rimane la piattaforma più popolare per l’emissione di asset digitali grazie alla sua infrastruttura sviluppata e al riconoscimento diffuso di standard come ERC-20 per token fungibili e ERC-721 o ERC-1155 per asset non fungibili. Il progetto inizia definendo lo scopo del token e selezionando uno standard corrispondente alla sua funzione. Se il token è destinato a pagamenti o come strumento di utilità, si applica generalmente ERC-20; per asset da collezione o oggetti di gioco, si utilizza ERC-721 o ERC-1155. Successivamente, viene sviluppato uno smart contract in Solidity, specificando nome, simbolo, decimali e volume totale di emissione del token. Il codice del contratto viene creato basandosi su template consolidati, ad esempio dalla libreria OpenZeppelin, riducendo il rischio di errori tecnici e garantendo compatibilità con wallet ed exchange. Dopo la scrittura del codice, viene compilato e testato su una rete di prova come Goerli o Sepolia. In questa fase si verifica la correttezza di tutte le funzioni, dal trasferimento dei token tra indirizzi al calcolo dell’ammontare totale in circolazione. Questo approccio permette di individuare e correggere errori senza rischi di perdita. È consigliabile effettuare un audit indipendente del codice per eliminare vulnerabilità e proteggere gli utenti da potenziali attacchi. Al termine dei test, il contratto viene distribuito sulla rete principale di Ethereum, collegando un wallet come MetaMask e pagando la fee in ETH. Dopo la conferma della transazione, il token diventa attivo e il suo indirizzo può essere pubblicato agli utenti. Per aumentare la fiducia nel progetto, è utile verificare il codice sorgente del contratto su Etherscan, permettendo a chiunque di consultarne le funzionalità.

Il lancio di un token non si limita all’aspetto tecnico. È importante preparare un white paper che descriva gli obiettivi del progetto, la tokenomics, la distribuzione dei token e i rischi possibili. Secondo la regolamentazione europea MiCA, è necessario determinare lo status legale del token: se è un utility token oppure ha le caratteristiche di uno stablecoin o di una security. A seconda di ciò, potrebbe essere necessario registrare un white paper o ottenere una licenza di emittente. Se il token viene offerto a un pubblico ampio, vanno implementate procedure AML/KYC per identificare i partecipanti. Dopo il rilascio del token sulla rete, esso deve essere integrato nell’ecosistema: aggiungere supporto ai wallet, connettere a exchange decentralizzati come Uniswap creando un liquidity pool, o quotarlo su piattaforme centralizzate fornendo audit del contratto e documenti legali. Contemporaneamente, si definisce una strategia di marketing: creazione di un sito web, apertura di canali di comunicazione e pubblicazione regolare di notizie e report sullo sviluppo del progetto. Lanciare un token su Ethereum non è solo un’operazione tecnica, ma un processo aziendale completo che richiede preparazione accurata in ogni fase. Solo la combinazione di codice di alta qualità, trasparenza legale, modello economico ben studiato e lavoro costante con la community consente di creare un token di valore duraturo e fiducia da parte di utenti e regolatori.

 Come lanciare il proprio token su Binance Smart Chain?

Binance

Lanciare un token su Binance Smart Chain (BSC) è diventata una soluzione popolare grazie alle basse commissioni, all’elevata velocità delle transazioni e alla compatibilità con l’ecosistema Ethereum. Il processo inizia definendo gli obiettivi del progetto e lo scopo del token. È importante decidere se il token avrà funzione di utilità, sarà utilizzato come mezzo di pagamento, come strumento di gestione o rappresenterà un asset digitale con valore d’investimento. Questa scelta determina sia la tokenomics sia lo status legale.

Il passo successivo è scegliere uno standard. Su BSC il più comune è BEP-20, pienamente compatibile con ERC-20 e supportato dalla maggior parte dei wallet e degli exchange decentralizzati. Lo smart contract viene sviluppato in Solidity. Il codice descrive i parametri principali: nome, simbolo, numero di decimali, volume di emissione e funzioni di gestione della circolazione, inclusi trasferimenti, verifica del saldo e, se necessario, burning o emissione di token aggiuntivi. Per ridurre rischi e velocizzare lo sviluppo, è consigliabile utilizzare librerie consolidate come OpenZeppelin.

Dopo la scrittura del codice, il contratto viene compilato e distribuito sulla BSC Testnet. In questa fase si verifica la funzionalità: correttezza dei trasferimenti, accuratezza della contabilizzazione del volume totale, funzionamento degli eventi e interazione con i wallet. I test permettono di identificare errori prima del deployment sulla rete principale. Al termine dei test, si raccomanda di effettuare un audit indipendente del contratto per eliminare vulnerabilità che potrebbero compromettere i fondi degli utenti o l’emissione dei token.

Successivamente, si distribuisce il contratto sulla mainnet di Binance Smart Chain. Per farlo, collegare un wallet (ad esempio MetaMask con la BSC Mainnet aggiunta), pagare la commissione in BNB e confermare la transazione. Dopo il deployment, il token diventa disponibile agli utenti e l’indirizzo del contratto può essere pubblicato sul sito ufficiale del progetto e sui canali ufficiali. Per aumentare la fiducia, è consigliabile verificare il codice su BscScan, permettendo a chiunque di controllare sorgente e funzionalità del contratto.

Il lancio del token è accompagnato dalla preparazione della documentazione legale. È necessario redigere un white paper che descriva obiettivi del progetto, scopo del token, meccanismi di distribuzione, rischi possibili e piano di sviluppo. Per il mercato europeo, è importante considerare i requisiti del regolamento MiCA: se il token è utilitario, basta pubblicare un white paper e notificare il regolatore; se è ancorato a valuta fiat o asset, l’emittente deve essere registrato e rispettare requisiti prudenziali.

Dopo la preparazione legale, il progetto può procedere all’integrazione del token nell’ecosistema. Può essere aggiunto alle interfacce dei wallet più diffusi e, per garantire liquidità, creare un pool su PancakeSwap o altri exchange decentralizzati su BSC. In caso di listing su exchange centralizzati, sarà necessario fornire audit del contratto, documentazione di sicurezza e conformità alle procedure AML/KYC.

Il passo finale è costruire una community attorno al token. È importante stabilire comunicazione con gli utenti, pubblicare report regolari sullo sviluppo del progetto e mantenere trasparenza in tutte le operazioni. Questo aumenta la fiducia nel token e contribuisce alla sua stabilità a lungo termine sul mercato.

Lanciare un token su Binance Smart Chain combina fasi tecniche, legali e di marketing. Il successo dipende dalla qualità dello smart contract, dalla trasparenza della tokenomics, dalla conformità legale e dal lavoro competente con la community. Questo approccio consente non solo di creare un asset digitale, ma anche di garantirne liquidità, sicurezza e conformità agli standard regolatori europei.

 Come lanciare il proprio token su Solana?

Solana logo

Lanciare un token su Solana è la scelta per progetti che puntano a elevate velocità di transazione, commissioni minime e scalabilità. Solana differisce dalle reti basate su EVM, utilizzando una propria architettura e standard, ma il processo di creazione del token rimane abbastanza semplice. Si parte dalla definizione dello scopo e dal concetto del token: capire se servirà come mezzo di scambio, strumento di gestione, garanzia per prodotti DeFi o funzioni utilitarie nell’ecosistema. In base a questa decisione, si scelgono i parametri di emissione e la tokenomics — numero totale di token, regole di distribuzione e meccanismi di incentivazione dei partecipanti.

Tecnologicamente, i token su Solana vengono creati usando lo standard SPL (Solana Program Library), analogo a ERC-20 nell’ecosistema Ethereum. Per farlo, occorre installare un wallet compatibile con Solana, come Phantom o Solflare, e ricaricarlo con una piccola quantità di SOL per pagare le transazioni. Il token viene sviluppato e emesso tramite SPL Token CLI o interfacce grafiche come Solana Beach o Metaplex, specificando nome, simbolo, numero di decimali e volume totale di emissione. Successivamente, il token viene pubblicato sulla blockchain e il suo indirizzo diventa disponibile per applicazioni e scambio tra utenti.

Prima di lanciare il token sulla mainnet, è consigliato testarlo su devnet, la rete di test di Solana, per verificare il corretto funzionamento dei comandi, la logica di circolazione ed evitare errori al deployment su mainnet. Dopo la verifica, il token può essere rilasciato sulla rete principale e, se necessario, creare ulteriori account per il suo stoccaggio o distribuzione. Per garantire fiducia, è importante gestire le formalità legali: per il mercato europeo occorre rispettare il regolamento MiCA. Utility token richiedono la pubblicazione e registrazione di un white paper, mentre stablecoin e token garantiti da asset necessitano di procedure più rigorose, includendo verifica delle riserve, capitalizzazione e disclosure dei rischi. Se il token conferisce diritti finanziari, può essere regolato come security e richiedere autorizzazione separata dall’autorità nazionale.

Dopo il lancio tecnico e legale, il token viene integrato nell’ecosistema: può essere aggiunto a wallet e dApp, e per aumentare la liquidità posizionato su un DEX come Raydium o Orca. Creare un liquidity pool permette agli utenti di scambiare il token e aumenta la sua domanda. Contemporaneamente, si prepara una strategia di marketing: creare un sito web, pubblicare white paper, aprire canali di comunicazione e aggiornare regolarmente la community sullo sviluppo. Lanciare un token su Solana non è solo un’operazione tecnica, ma un processo multi-stage che include progettazione economica, sviluppo di smart contract, test, conformità legale e costruzione dell’ecosistema attorno al token. Con l’approccio giusto, è possibile creare un asset digitale veloce, economico e user-friendly, scalabile con la crescita del progetto e resistente al carico anche con un gran numero di transazioni.

Come lanciare il proprio token su Solana Avalanche?

Lanciare un token su Solana o Avalanche permette di portare rapidamente sul mercato un asset digitale utilizzando blockchain moderne ad alte prestazioni con basse commissioni e scalabilità. Entrambe le blockchain differiscono da Ethereum per architettura e strumenti di sviluppo, ma il processo di creazione del token è simile: definire scopo, parametri e modello economico del token, sviluppare uno smart contract o programma, testare e pubblicare sulla mainnet. Solana utilizza lo standard SPL, analogo a ERC-20 e supportato da tutti i wallet della rete. Per emettere un token, occorre configurare un wallet come Phantom o Solflare e ricaricarlo con SOL per pagare le transazioni. I token vengono creati tramite SPL Token CLI o interfacce Metaplex, specificando nome, simbolo, numero di decimali e volume di emissione. Una volta pubblicato, il token è utilizzabile in tutte le applicazioni decentralizzate e sugli exchange DEX. Si consiglia di iniziare i test su devnet per verificare la correttezza della logica di circolazione ed evitare errori al passaggio sulla mainnet.

Avalanche offre l’emissione di token su C-Chain, pienamente compatibile con EVM, consentendo di utilizzare strumenti familiari come Remix IDE, Hardhat o Truffle. Qui si utilizza lo standard ERC-20 e il contratto viene sviluppato in Solidity. Dopo la scrittura del codice, si procede al testing su Fuji Testnet, seguito dal deployment sulla mainnet utilizzando MetaMask collegato ad Avalanche C-Chain. Questo approccio garantisce la compatibilità del token con l’ecosistema DeFi di Avalanche e il supporto per la maggior parte degli exchange e wallet. In entrambi i casi, dopo il rilascio tecnico del token, è importante predisporre la documentazione legale. Per il mercato europeo, occorre considerare i requisiti del Regolamento MiCA, che classifica gli asset crypto e stabilisce obblighi per gli emittenti. I utility token richiedono la pubblicazione di un white paper e la notifica al regolatore, mentre stablecoin e token garantiti da asset richiedono una licenza e riserve sufficienti. Se un token conferisce diritti finanziari, può essere regolato come security, richiedendo registrazione separata e conformità alle norme di protezione degli investitori.

La fase finale è l’integrazione del token nell’ecosistema: viene aggiunto ai wallet e alle interfacce delle dApp, vengono creati liquidity pool su DEX come Raydium, Orca (per Solana) o Trader Joe, Pangolin (per Avalanche), e si prepara il listing su exchange centralizzati. Contemporaneamente, si sviluppa una strategia di marketing: pubblicazione del sito web e del white paper, apertura dei canali di comunicazione e aggiornamenti regolari per la community. Lanciare un token su Solana o Avalanche non significa solo emettere uno smart contract, ma gestire un processo complesso che include sviluppo, test, audit di sicurezza, revisione legale e definizione del modello economico. Questo approccio permette non solo di portare il token sul mercato, ma anche di garantirne liquidità a lungo termine, conformità normativa e fiducia da parte di utenti e investitori.

 Quale licenza è necessaria per un token proprio nell’UE?

Se emetti un token proprio e vuoi offrirlo agli utenti nell’Unione Europea, dopo l’entrata in vigore del Regolamento UE 2023/1114 (MiCA) sarà necessario rispettare i requisiti MiCA e, in alcuni casi, ottenere una licenza.

Il requisito di licenza dipende dal tipo di token e dalla natura della tua attività:

  • Asset-Referenced Token (ART) e E-Money Token (EMT) – se il tuo token è ancorato al valore di una valuta fiat o a un paniere di asset (ad esempio stablecoin), diventi un emittente ART o EMT. In questo caso, sarà necessario ottenere l’autorizzazione dall’autorità competente di uno Stato membro UE. La procedura include la presentazione di un white paper per approvazione, il rispetto dei requisiti prudenziali, la riserva di capitale e l’adempimento degli obblighi a tutela dei detentori del token.
  • Utility Token – se il token fornisce accesso a un prodotto o servizio digitale, è sufficiente registrare un white paper e notificare il regolatore. Non è richiesta una licenza completa, ma il documento deve rispettare i requisiti MiCA e l’emittente è obbligato a divulgare i rischi e a essere pronto per audit.
  • Security Token – se il token conferisce al detentore una quota di profitti, diritti di voto o altri diritti finanziari, può essere riconosciuto come strumento finanziario. In questo caso, si applicano MiFID II e le leggi nazionali sui titoli, e sarà necessaria una licenza per l’emissione o offerta di titoli.
  • Crypto-Asset Service Provider (CASP) – se non solo emetti un token ma offri servizi con esso (scambio, custodia, gestione piattaforma), occorre ottenere una licenza CASP ai sensi dell’articolo 62 di MiCA.

In altre parole, un token proprio nell’UE richiede la conformità a MiCA:

  • registrazione o licenza per l’emittente, a seconda della categoria del token;
  • preparazione e pubblicazione di un white paper conforme agli standard di trasparenza;
  • conformità ai requisiti AML/KYC, protezione degli investitori e conservazione delle riserve (per ART/EMT).

Creare un token nell’Unione Europea richiede non solo lo sviluppo tecnico di uno smart contract, ma anche il rigoroso rispetto delle normative. Con l’entrata in vigore del Regolamento (UE) 2023/1114 (MiCA), gli emittenti di token devono registrarsi o ottenere una licenza preparando un pacchetto completo di documenti da inviare all’autorità competente di uno Stato membro UE. La procedura inizia determinando la categoria del token. Se il token è ancorato al valore di una valuta, paniere di asset o altro asset di riferimento, viene classificato come Asset-Referenced Token (ART). Se il token equivale a moneta elettronica, come una stablecoin con peg fisso a euro o dollaro, rientra nella categoria E-Money Token (EMT). I utility token, che forniscono accesso a servizi o prodotti digitali, sono soggetti a registrazione semplificata tramite notifica e white paper.

Il pacchetto di documenti per la domanda di licenza include un white paper dettagliato, che deve descrivere l’emittente, il modello di business, lo scopo del token, la sua architettura tecnologica, i rischi per i detentori, i meccanismi di stabilizzazione (se applicabili), le procedure di riscatto o scambio, nonché previsioni di domanda e volume di emissione. Il white paper deve essere redatto secondo gli standard tecnici ESMA e contenere informazioni complete per consentire agli investitori decisioni informate. La domanda deve essere accompagnata da documenti societari: atto costitutivo, statuto, estratto dal registro delle imprese e informazioni sui beneficiari effettivi. Il regolatore richiede la conferma di capitale proprio sufficiente come previsto da MiCA: l’importo minimo dipende dalla categoria del token e può includere capitale fisso o fondi di riserva. Per ART ed EMT, è obbligatorio un piano di riserva degli asset e uno schema di custodia, comprese informazioni su partner bancari o custodi.

Inoltre, deve essere fornita una descrizione della struttura organizzativa dell’azienda, inclusa la composizione del consiglio di amministrazione, i principali dirigenti, qualifiche e reputazione commerciale. Il richiedente deve implementare un sistema di governance aziendale che includa controlli interni, politiche di gestione del rischio, procedure per prevenire conflitti di interesse e proteggere i diritti dei clienti. Parte importante del pacchetto è la descrizione delle misure di cybersecurity e resilienza operativa. I regolatori richiedono politiche di protezione dei dati, piani di risposta agli incidenti e stress test regolari. Viene allegata una descrizione dell’infrastruttura IT e dei principali fornitori di servizi, inclusa l’architettura degli smart contract. Il regolatore verifica anche la conformità ai requisiti AML/KYC. Il richiedente deve presentare una policy anti-riciclaggio e anti-finanziamento del terrorismo, una descrizione delle procedure di identificazione dei clienti, monitoraggio e report delle transazioni.

Una volta preparati i documenti, la domanda viene inviata all’autorità competente della giurisdizione scelta. Il periodo di revisione è fino a 40 giorni lavorativi, a condizione che il pacchetto sia completo. Il regolatore può richiedere informazioni aggiuntive o modifiche al white paper. Una volta approvato, l’emittente ottiene il diritto di emettere il token nell’UE e distribuirlo agli utenti. Per i utility token, la procedura è semplificata: basta inviare una notifica di emissione e pubblicare un white paper senza licenza completa, ma il documento deve rispettare i requisiti MiCA e divulgare i principali rischi agli utenti. Il rispetto di tutte le fasi della procedura e la fornitura di un pacchetto completo consente all’emittente di emettere legalmente token e distribuirli in tutta l’Unione Europea, utilizzando il principio del passaporto unico. Ciò riduce i rischi legali, assicura fiducia degli investitori e apre l’accesso al listing su piattaforme di trading regolamentate.

Come può Regulated United Europe aiutarti a lanciare il tuo token nell’UE?

Lanciare un token nell’Unione Europea richiede non solo competenze tecniche, ma anche una profonda conoscenza delle normative legali, soprattutto con l’entrata in vigore del Regolamento (UE) 2023/1114 (MiCA). Le aziende che pianificano di emettere token devono non solo sviluppare smart contract e tokenomics, ma anche preparare un pacchetto di documenti conformi ai requisiti normativi, garantire la conformità a regole AML/KYC, fiscali e di tutela dei diritti degli investitori, e poi richiedere una licenza MiCA nell’UE.

Regulated United Europe fornisce supporto completo in questo processo. Nella fase di design del token, gli specialisti aiutano a determinarne la natura legale: se è un utility token, uno stablecoin (ART o EMT) o rientra nella definizione di strumento finanziario. Questa classificazione è cruciale, in quanto determina se l’emittente dovrà solo registrare un white paper e notificare il regolatore, oppure seguire una procedura completa di licenza con approvazione del modello di business e dello schema di riserva degli asset. Successivamente, tutta la documentazione necessaria viene preparata. Il team sviluppa un white paper conforme agli standard tecnici ESMA, che divulga obiettivi del progetto, struttura di emissione, meccanismi di governance e rischi potenziali per gli utenti. Se necessario, vengono preparati business plan, previsioni finanziarie, descrizione dell’infrastruttura IT e procedure di sicurezza informatica, gestione del rischio e controlli interni.

Regulated United Europe assiste nella presentazione della domanda all’autorità competente della giurisdizione scelta – Estonia, Lituania, Repubblica Ceca o altro Stato membro UE – e interagisce con il regolatore fino all’approvazione. Se necessario, vengono apportate modifiche alla documentazione per velocizzare il processo di licenza. Oltre al supporto legale, forniamo consulenza su pianificazione fiscale e contabilità dei token, e sviluppiamo procedure AML/KYC per prevenire riciclaggio e finanziamento del terrorismo. Questo è particolarmente importante per progetti che prevedono vendite pubbliche di token o listing su piattaforme di trading. La fase finale riguarda consulenza su marketing e compliance: preparazione di una strategia di comunicazione trasparente, divulgazione di informazioni agli investitori e garanzia di conformità GDPR nel trattamento dei dati personali degli utenti. Questo approccio consente alle aziende di lanciare token in piena conformità con la legge europea, minimizzare i rischi regolatori e aumentare la fiducia tra i partecipanti al mercato.

DOMANDE FREQUENTI

Un token proprietario è un asset digitale emesso da un progetto sulla blockchain che può essere utilizzato per pagare servizi, gestire il protocollo, attrarre investimenti o accedere al prodotto.

Il primo passo è determinare il tipo di token e il suo scopo: utility, stablecoin, token di governance o strumento di investimento.

Le reti più popolari sono Ethereum, Binance Smart Chain, Solana, Avalanche e Polygon. Supportano smart contract e standard come ERC-20.

È un programma che descrive i parametri di un token (nome, simbolo, volume di emissione) e le funzioni di trasferimento, archiviazione e contabilità del saldo.

I test su una rete di prova aiutano a identificare gli errori e a garantire il corretto funzionamento dello smart contract senza il rischio di perdere fondi.

Sì, un audit indipendente elimina le vulnerabilità e protegge il progetto da attacchi informatici ed errori tecnici.

MiCA richiede la registrazione o la licenza dell'emittente, la preparazione di un white paper, il rispetto delle norme di tutela degli investitori, AML/KYC e l'informativa sui rischi.

Un white paper, documenti aziendali, una descrizione del modello di business, dell'infrastruttura IT, delle policy di sicurezza, delle procedure AML/KYC e dei dati sul capitale.

Per un utility token, è sufficiente notificare l'autorità di regolamentazione e pubblicare un white paper; non è richiesta una licenza completa.

La tokenomics è un modello per la distribuzione di token tra team, investitori e community, che crea un'economia sostenibile per il progetto.

Un progetto può condurre una ICO, una IDO o una IEO per raccogliere fondi, ma è necessario tenere conto delle imposte e delle restrizioni normative.

Il token viene integrato in exchange decentralizzati e centralizzati, vengono creati pool di liquidità e viene fornito supporto marketing.

Può fungere da gas per le transazioni, mezzo di pagamento, elemento di gestione del progetto, strumento di staking o garanzia collaterale per la DeFi.

Se il token conferisce diritti finanziari, può essere classificato come titolo, il che richiederà ulteriore registrazione e conformità.

RUE supporta il progetto in tutte le fasi: classificazione del token, preparazione della documentazione, interazione con l'autorità di regolamentazione, pianificazione fiscale e supporto AML/KYC.

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